sabato, febbraio 13, 2010

Voi non lo sapevate: ma la tanit parlava d'amore!!!

MERCOLEDÌ 1 LUGLIO 2009

Quella Tanit che parla d'amore

di Herbert Sauren

Avendo ricevuto la notizia dal blog e la presentazione della pietra di Siapiccia-Feureddu da parte del collega Gigi Sanna, mi sono permesso di riprendere la questione. Naturalmente non è facile leggere un testo sconosciuto e con un arrangiamento di lettere contro le abitudini degli scriba dell’epoca. Ho visto che G. Sanna vuol leggere il testo in bustrofedico, ma da dove vuol cominciare? Io non ho trovato alcuna lettera interpretata e alcun parola tradotta. Vorrei tanto conoscere le sue argomentazioni; un’opinione personale, senza darne ragione non aiuta.
Non è la prima volta che G. Sanna ci presenta l’immagine della dea del cielo chiamata “Tanit” dai cartaginesi. Si sono trovati abbastanza esempi in Sardegna e molti si trovano già nel blog di Gianfranco Pintore. Naturalmente, questa dea aveva molti nomi, invocazioni secondo i fedeli, e molti altri dei e dee contano una serie di nomi. La Tanit è la donna per eccellenza, la dea Inin, poi Inanna venerata dei sumeri, Ishtar dai babilonesi, Inar dagli ittiti; seguono le genti di Ugarit con Anat e Ashtarte, i greci adoravano Afrodite e la ninfa dei boschi Nape, un nome che si ritrova nella regione di Carceres e Galizia in Spagna.
Essa è la bella del cielo, la donna in alto, Venere dei romani, la dea dell’amore. È con questo epiteto che la pietra di Siapiccia Feureddu ci presenta la dea. Il disegno sulla pietra è un gioco, fatto forse per degli innamorati; non c’è bisogno dei segreti della religione dell’epoca. Intorno all’immagine della dea si trova un detto popolare.

l m r i v z h_ a4 t2 l š r l g l
*l’amore wa zah_at lišarr ligall

Lei è l’amore e riunisce nel male e nel grande

Il disegno della “Tanit” nel mezzo mostra la posizione della pietra. La Tanit è in piedi e la sua testa mostra la pietra in posizione verticale. G. Sanna presenta così la pietra. La posizione della dea in mezzo al disegno permette di presumere che le lettere si trovano intorno alla figurina. La Tanit si inclina verso sinistra e sembra verosimilmente che la prima lettera dell’iscrizione si trovi davanti alla sua testa. La spiegazione lettera per lettera cliccando qui. Stupefacente è una parola in “italiano” con l’articolo, le altre sono in una lingua semitica.

2 COMMENTI:

Aba ha detto...

Egregio prof. Sauren,
ho letto il suo commento sulla Pietra di Feurreddu. Siccome in francese sono un´asina totale, non ci ho capito molto, ma mi pare che lo "scriba dell´epoca" (a proposito, quale epoca?) abbia fatto a suo papere un miscuglio di greco, latino, etrusco, semitico,alfabeto di Byblos e altri codici. Il tutto mi salta all´occhio come un tentativo abbastanza disperato e, mi scusi, abbastanza mal riuscito, di non riconoscere una lingua locale, quella nuragica.
Quanto poi alla cosidetta "dea dell´amore", lei fa una lista che, mi scusi ancora, é piuttosto rudimentale e approssimativa. Anat come dea dell´amore é un anacronismo, Astarte é piú una dea della sessualitá, della fertilitá e della guerra. Ininni, forse addirittura pre-sumerica, é piú una dea madre vergine. E anche la umerica Inanna e l´ assiro-babilonese transessuale Ishtar, con l´amore avevano ben poco a che fare. C´era potere e sessualitá e feconditá, ma l´amore c´entrava ben poco. Si é lasciata andare solo con Tammuz. Senza contare che ci é quasi del tutto estraneo, sconosciuto "il sentimento religioso" di una storia che si spalma su almeno 6000 anni. Io ci andrei molto piano a fare queste approssimazioni.

Anonimo ha detto...

lingua nuragica???
quelli son caratteri fenici
Siete proprio sicuri che in fenicio non vogliano dire nulla?

Nessun commento: