sabato, dicembre 12, 2009

ARCHEOSAFE... abbiamo fallito?

L'idea era certamente buona, ma sembra non aver avuto molto successo.
Poteva funzionare, chiaramente non possiamo fare tutto da soli.
La rivista non sarebbe neanche stata molto interessante se solo noi avessimo scritto...
Per questo oggi invito tutti a pubblicare nella nostra rivista ONLINE e completamente NO-PROFIT il proprio articolo che potrà essere inviata a info@archeologiasarda.com .
Aspetto una mano da chi ha veramente voglia di Salvare il nostro patrimonio archeologico dagli aratri ... e anche dalle persone...
Archeosafe vedrà un secondo numero???

Cose dell'altro mondo... e cose per un altro mondo!


Come fare in questo mondo?
Ho perso, ormai, ogni speranza di vedere la Sardegna, ricca di studiosi seri (tra quelli non seri trovo una giusta collocazione anche io) che non si abbandonano ad un romanticismo patriotico, spesso poco costruttivo.

Mi ritorna in mente il vecchio A. Taramelli, e, con un pò di nostalgia e di amarezza per non averlo conosciuto, devo ammettere che "l'archeologia di una volta" non esiste più!.
Molti diranno: "per fortuna", e come dargli torto; le stratigrafie non erano di certo la forza degli archeologi del passato!
Ma la voglia di ricerca era dovuta più che altro alla passione e non solo dagli scopi economici... e non esisteva neanche lasciare scavi a metà "perchè sono finiti i soldi".

La mia paura è che oggi ci si dimentichi troppo in fretta dei monumenti dopo lo scavo; il totale abbandono è nella maggior parte dei casi la fine, o meglio, la catastrofe dei monumenti che subiscono "saggi di scavo": si toglie la terra che separa lo strato archeologico dai tombaroli, sempre più presenti con i loro Metal detector.
Alcuni di loro sono convinti di non fare niente di male... ma sotto sotto è ancora viva, anche se siamo più "moderni", la ricerca del tesoro!
Il tesoro, in effetti, è la cultura, ma è necessario analizzarla in maniera scientifica; chiaramente il metodo scientifico di oggi non funziona, se non modificato ed ampliato.
Bisogna solo guardarsi intorno per accorgersi che nuovi strumenti, nuove tecniche, nuove forme professionali sono a disposizione e devono essere usate!
Lo scavo deve essere documentato con tutti gli strumenti fotografici e di rilievo, (come il Laser scanner, camere geotermiche, ecc) perchè, l'indagine stratigrafica, mira allo smantellamento e alla distruzione della stratigrafia letta dagli occhi di pochi, mentre dovrebbe essere riletta più e più volte grazie alle nuove tecnologie.

Il metodo è sbagliato, e se non lo è qualcuno dovrebbe spiegarmi "il perchè" della ricostruzione, se non per la necessità di consolidamento. Il bello di un monumento non ristrutturato è la possibilità di riletture continue da occhi diversi. ma oggi, in alcuni casi, si ricostruisce solo per la smania di farlo... come si può ricostruire la muraglia di Monte Baranta (la meglio conservata dell'Isola) ... e quali paragoni o parametri sono stati osservati prima di effettuare una ipotetica ricostruzione... non stava crollando... a qualcuno non piaceva esteticamente? ... o forse c'era la possibilità di accedere a un finanziamento regionale e qualcuno non se lo è lasciato scappare?