sabato, febbraio 13, 2010

INTERESSANTE!

SABATO 16 GENNAIO 2010

Serpentelli di tutti i nuraghi unitevi

di Gigi Sanna

Ho dovuto cambiare ancora l’argomento di discussione promesso (il serpentello o ‘nun’ spezzato di Is Locci-Santus). Di ciò chiedo venia ma più in là si capirà il perché l’abbia fatto.
Credo che sia opportuno infatti, andando al di là dei sempre ‘limitati’ e sbrigativi post a commento, soffermarsi ancora sulla straordinaria barchetta nuragica bronzea postata da Pierluigi Montalbano qualche settimana fa. O meglio, argomentare di più sulla scritta, riportata con tecnica a puntinato e visibile, con sufficiente chiarezza, sul fondo della stessa.
Si è detto già perché il ‘romano’ proposto da certi archeologi (oltre al resto ritenuto con una certa sufficienza e superficialità di ‘semplice’ lettura), non c’entri per nulla. E non c’entra pertanto per nulla l’ipotizzato S(extus) NIP(ius), già per due semplici preconsiderazioni - diciamo così - di natura epigrafica e paleografica.
La prima - Lo strano latino ‘sillabico’. Dove sarebbe il NIP di NIP[IUS]? A meno che, cosa che ritengo difficilissima e del tutto indimostrabile nel romano (soprattutto reso in quel modo), non si ritenga che l’agglutinamento riguardi addirittura tre lettere N + I + P. L’etrusco lo fa, come sappiamo, ma rendendo sempre ben chiare, distinte pur nella legatura, ‘tutte’ le lettere impegnate . Il latino, che io sappia (ripeto, che io sappia), non lo fa.
La seconda - Lo strano ‘comportamento’ scrittorio stilistico. Si tracciano i segni rendendo il primo (la presunta lettera ‘esse’) con una doppia fila di puntini e proseguendo invece, con una sola per il resto della scritta. Perché una lettera così ben messa in evidenza, ‘distinta’, enfatizzata insomma, e le altre non?

Leggi tutto

56 COMMENTI:

Anonimo ha detto...

Kalincunu ada a mossere sa coa de sa colovra manna de sos iaos nostros.

Andrea Brundu ha detto...

@Sanna
Complimenti,articolo bellissimo,dal contenuto ricco di significati, giusti in più.
Quel suo:"Insomma, così come il Sole Padre (NURABA) apparentemente muore, così in virtù del suo sollecito intervento, solo apparentemente muoiono i figli da lui incessantemente generati",è solo per menti raffinate,per pochi.

Andrea Brundu

Anonimo ha detto...

Avanti tutta: alla fine si dimostrerà che i nuragici hanno inventato la penna a sfera!

Aba Losi ha detto...

Dolce anonimo, la sua è tutta invidia. Verde.

Anonimo ha detto...

In effetti, mi chiamo Shrek

Aba Losi ha detto...

@Gigi
io ti trovo splendido come epigrafista nuragico, come al solito. "Sei una fiumana", come direbbe qualcun altro....
Ma ti ricordo che il serpente (lo so sono pesante) è più legato alla Luna che al Sole, almeno per quanto ne so io. Ti cito dalla mia presentazione e ad Oristano:
Gods and Drinking Serpents Author(s): Carl Hentze and Joyce Adams Source: History of Religions, Vol. 4, No. 2, (1965), The University of Chicago Press A symbol of the moon-god Sin is a serpent that drinks from a lunar crescent, from the dish containing the light of the new moon. Thus, the serpent insures its eternal transformation and renewal [..] it must shed its skin, which means that it first crawls off, appearing to die and stiffening, but then slips out of the old skin and begins a new life”

e da un altro libro, che parla di linguaggio universale:
A. de Vertus, The serpent, in Imagining Language: An Anthology, Edited by Jed Rasula and Steve mcCaffery. Cambridge, MA, Massachusetts Institute of Technology Press, 1998 [..]This is the most extraordinary word in the primitive Language; it expresses the moon´s first crescent and a number of idea connected with it. […] so that the name of the crescent, in a great many languages (which linguists do not assign to the same family), signifies on the moral plane cunning and deception, and on the physical plane serpent[..] Sin is the moon in the form of a waxing crescent (compare Sinus in latin, sinuous in english)[..]the crescent or lunar serpent is a sign of good or evil; the art of determining from its appearance what was about to happen in fortune or misfortune, was the first superstition[..].

Aba Losi ha detto...

@Shrek
Crescent eh? non croissant

Andrea Brundu ha detto...

@Aba e a Sanna
Consiglio di leggere questo:
http://www.edicolaweb.net/lett_01a.htm
e questo:
http://www.edicolaweb.net/am_1136.htm
Inoltre,lo dissi già,ma lo ribadisco,un'altro dei nomi di Dio è Migdal Oz - Torre Possente.

Andrea Brundu

batsumaru ha detto...

Mentre leggevo che il prof. Sanna nega la possibilità di un nesso consonantico latino NIP, mi sono ricordato dell'esame di epigrafia latina all'università. In particolare ricordo che nell'instrumentum domesticum simili nessi sono tutt'altro che infrequenti.
Mi domandavo: se quando ho un po' di tempo vado in biblioteca e mi spulcio il CIL, e magari trovo un nesso in tutto confrontabile, il prof. Sanna sarebbe disponibile a fare retromarcia?
Lo chiedo perché spulciarsi il CIL non è una fatica da poco.
Saluti, Batsumaru

Aba Losi ha detto...

Dove viene citato Andrea questo nome per Dio? nella Bibbia?
Il nome Sar mi fa un pò sbiellare, perchè ha tanti significati e pare onnipresente. Se poi pensi a quanti tipi di S ci sono..

Anonimo ha detto...

@aba losi
Il grande, l'immenso Carl Hentze, si muoveva sui binari della scienza, delle teorie confutabili.
perché Aba Losi che ama queste Cose, mischia il sacro al profano?



La Sua stella cometa

Anonimo ha detto...

In Latino arcaico,si legge PIN,codice PIN.Insomma quello dei telefonini,ci siamo capiti?

Andrea Brundu ha detto...

@Aba
Prov.18:10
Inoltre trova a metà pagina del link:
http://www.cabala.org/articoli/torri.shtml
oltre a descrizioni estranee al tema in questione,riferimenti a:Il Nome di Dio scritto in verticale"Migdal Oz""Torre Potente".
In più link laterali su pagine ove vi sono altre interpretazioni sui nomi di Dio.

Andrea Brundu

Anonimo ha detto...

C'è anche questo
http://www.youtube.com/watch?v=e_SnUKfN5sY

zuannefrantziscu ha detto...

@ Ultimo anonimo
Ognuno si diverte secondo le proprie capacità intellettive.
Spero che qualcuno abbia il modo di apprezzare la sua intelligenza, prima che spedisca lei e il suo commento dove meritate

Aba Losi ha detto...

Infatti mi chiedevo se dovevo ridere..sono un pò tarda.

Aba Losi ha detto...

Grazie Andrea

@la mia stella cometa
perchè io sono io-non mi pongo problemi di cosa sia il sacro ed il profano- e non Carl Hentze e se ti va bene è così altrimenti ti metti a far strada ad un altro Re Magio

Pierluigi Montalbano ha detto...

Pur essendo ignorante in materia epigrafica vorrei contribuire all'argomento serpente e nuragici, segnalando una barchetta bronzea che sopra l'anello vede un serpente che, apparentemente, si morde la coda: l'uroboro, Aido Whedo, quello della civiltà Dahomey che sostiene la Terra.
Rappresenta il ciclo della rinascita e ritengo fosse importantissimo simbolo di quelle antiche civiltà precristiane che veneravano questo animale per le sue qualità divine.
Tale barchetta (ma non è da sola) è classificata come lucerna con appiccagnolo e colombella, ma di volatile quell'immagine non ha proprio nulla.

Anonimo ha detto...

@Prof Sanna

La questione spiegata così in dettaglio mi è chiarissima. La stessa questione postata da Pierluigi mi era in gran parte rimasta oscura. Del resto non era un "rebus" semplice, per i profani.

Marco Pinna

PS Ho un sospetto, il suo post mi ha fatto sorgere un dubbio, osservi bene l'oggetto delle "immagini" ........., i segni in basso a sinistra, appena sopra la "bipenne", il serpentello .....c'è? ed anche .......il "rus"?

Andrea Brundu ha detto...

@Aba e a Sanna

II RE 18
1Nell'anno terzo di Osea figlio di Ela, re di Israele, divenne re Ezechia figlio di Acaz, re di Giuda. 2Quando egli divenne re, aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figlia di Zaccaria. 3Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto Davide suo antenato. 4Egli eliminò le alture e frantumò le stele, abbattè il palo sacro e FECE A PEZZI IL SERPENTE DI BRONZO, ERETTO DA MOSE'; difatti fino a quel tempo gli Israeliti gli bruciavano incenso e lo chiamavano Necustan.

Necustan, Nehushtan o Nehustan (ebraico: נחושתן or נחש הנחושת) era il nome del serpente di bronzo che fece costruire Mosè.

Andrea Brundu

Aba Losi ha detto...

Grazie Andrea, questa storia mi era ben nota. Nella Bibbia vi sono una decina di nomi diversi per serpente, li ho annotati tutti per fare i miei calcoli. Ovviamente è dura rivaleggiare con il primo, in Genesi 3. Intanto è l' unico animale che parla nella Genesi,exploit non da poco: per quanto ne so eguagliato solo dall' asina di Balaam. Poi, se uno analizza il testo, è lui che ha detto la verità: infatti in Gn. 3:22 YHWH Elhoim ammette "Ecco che l' uomo è diventato come uno di noi, conoscendo il bene ed il male", proprio come aveva detto Nachash. Questo cold case è irrisolvibile..

gigi sanna ha detto...

A Batsumaru ( si ricordi però che io detesto gli anonimi sotto qualsiasi forma: non ce la fa a mettere una firma, come faccio io?). Innanzitutto. Il nesso NIP non sarebbe di per sè 'consonantico' essendoci la vocale. Sarebbe sillabico 'chiuso' (CV+C). Lei ha ragione nel dire che 'spulciarsi' il Corpus è una gran fatica. Ma io sono disposto al 'confronto' nel caso trovasse qualcosa di simile. Al confronto dico, perchè io ho offerto la mia dimostrazione sulla base non di mere congetture ma di elementi tratti sempre da un Corpus. Non esiste solo un CIL; oggi anche se qualcuno fa di tutto per negarlo, esiste un CIN, che ha pari dignità di quello latino pur nella enorme differenza documentaria di forme e di contenuti. Voglio dire cioè che la documentazione dei serpentelli, la loro tipologia formale, il fatto che, così come i 'tori' si trovino, in serie di tre ma con forma differente, mi autorizza non solo ad ipotizzare ma a dire che quella scritta è nuragica. E mi autorizza a dirlo anche il fatto che la scrittura nuragica si presenta sempre o quasi sempre a rebus. Lei forse non ha letto ancora il mio Saggio sulla Stele di Nora. Lo legga e si renderà conto di quanto sia complessa, perchè a rebus la scrittura nuragica. Ma per capirlo io credo che basti osservare solo la pietra con il toro con corno asimmetrico più la serpentella gravida postata nel mio articolo. Non è solo questione di epigrafia e di paleoografia ma anche di contesto. Se io questo non avessi avuto sarei stato uno sciocco ad avventurarmi sia sul piano formale che su quello interpretativo. La scienza non tollera 'sparate' senza un minimo di consistenza sul piano della verifica. E lei lo sa bene perchè ha fatto certi studi. Se poi lei dovesse (ma ne dubito) trovare qualcosa di simile nel CIL questo non vuol dire che si debba fare automaticamente 'retromarcia'. Si tratterà soltanto di approfondire bene la cosa, tenendo presente comunque che la scritta si trova incisa su un oggetto nuragico e non su di un oggetto romano. Si valuteranno insomma tutti gli elementi pro o contro. Per es. io dalla mia comincio ad avere più di una prova nel CIN; si tratterà anche di vedere se nel CIL le prove sono più di una. Un'altra prova a mio vantaggio è il fatto che la barchetta di Teti è scritta in caratteri protocananaici (come quelli della barchetta Arborense), mentre non mi risulta di iscrizioni romane su altre barchette nuragiche. E se mai ci fossero si tratterà di sottoporle a verifica circa la loro 'romanità'. Insomma sto cercando di dire che la sua obbiezione è legittima e che le cose in fatto di epigrafia sono sempre assai complicate. Non basta mai un solo aspetto perchè sia cogente per la validità di una tesi rispetto ad un'altra. Ce ne vogliono molti, spesso moltissimi. Io nella disamina del 'documento' ne ho portato alcuni e mi sono espresso per il nuragico, ora spetta giustamente e doverosamente agli altri giudicare se bastano. Se non dovessero bastare bisogna solo rimpoccarsi le maniche, trovarne di altri, e (perchè no?) se necessario, di fronte a ferre argomentazioni, fare anche 'marcia indietro'.

Ma non ci riesce proprio a mettere la sua firma? Magari la trasmetta a Gianfranco chè mi farebbe tanto piacere parlare di certe cose con chi cita il CIL e non solo.

gigi sanna ha detto...

Chiedo al primo anonimo di tradurre, per favore, la frase in sardo perchè è importantissima. Chiedo ancora all'anonimo di dare, se possibile, un significato a quella che ha chiamato 'colovra manna', cioè 'Grande Serpente'.
Inoltre 'mossere' per 'mossiare'?
Ripeto: è molto importante.

Anonimo ha detto...

Facciamo tutti un bel CIN CIN dunque!!! Mica si studia il CIL o il CIS...ora il CIN(ese)!

Andrea Brundu ha detto...

Ilu o El era una divinità primordiale.La cui capacità si credeva si manifestasse nel procreare e nel dar forma alle cose.Egli ci viene presentato nella forma di TORO.Quindi Toro era epiteto di El.Tale toro era raffigurato spesso alato,e tra due fiumi.Tra i popoli Cananei era la divinità principale, il re, creatore di tutte le cose, il GIUDICE che dettava cosa devono fare gli uomini e gli Dei.
Diamo quindi per scontate alcune cose:
1)Che Ilu,El,Yhwh erano Dei creatori,i quali si potevano quasi sovrapporre;
2)Che essi erano rappresentati dal Toro,in qualità di potere del creatore(gli Ebrei,nel deserto,nel fare un immaggine di yhwh,non ebbero dubbi nel fare un vitello;Il culto del toro a Bethel e in Dan (I Re 12, 28; II Cronache, 11, 15 e 13, 8) non fu, in verità, un’innovazione di Geroboamo. Questo re non fece che ripristinare nel regno settentrionale l’antico culto col suo simbolismo e con la sua gerarchia;
3)Che pilastri,torri,pietre fitte, betili,erano manifestazione dell'attributo del creatore,e sua promanazione;
4)Che il serpente,è da sempre ritenuto,anch'egli attributo fallico (Vedi Mosè bastone serpente),e di rigenerazione e rinascita.E’ molto importante il fatto che il culto del serpente si sia mantenuto costantemente come un elemento integrante del culto di yhwh,finché non intervenne Ezechia a sradicarlo.Il serpente inoltre è associato alle idee di sapienza, soprattutto di ordine magico, e di intelligenza,ed esse sono concepite,in primo luogo,come qualità divine. Vita e saggezza vanno insieme.
5)Che l'ALEPH,o testa del toro, rappresenti Dio stesso,primo e unico.Che esso sia il numero uno,da dove sono originati gli altri numeri.Che con certezza esso rappresenti un falco o altri volatili solari.
"E' possibile che l'aleph sia la prima espressione scrittoria mai creata dall'uomo",ma questo lo metto tra virgolette.I dati della tradizione semitica sembrano dirci questo.
6)Che l'antico nome della Sardegna era Kadossene,e in esso compare il termine ebraico Kadosh(Santo).
Anche Salvatore Dedola:
http://www.linguasarda.com/index2.htm
dice:"La chiamarono Kadoššène, (Kadoš-Šēne = ebraico-fenicio ‘Madre Santa’). Precisamente kadoš ebr., qdš fenicio = ‘santo, sacro’; šn’ fenicio ‘maestro’ ma anche un certo tipo di ufficio (sacro). Nel fenicio šn’ sembrerebbe di poter cogliere quella che per gli Ebrei fu la Terra Santa, la Terra Promessa".
Se così era,perchè era ritenuta santa?
7)Che il termine SAR (Vedi:
http://www.edicolaweb.net/am_1136.htm
si riferisce sempre a cose sacrali,o nobili e in primo luogo all'atto dell'ascendere,e del titolo nobiliare;Quello che colpisce di più è la sua forma in alfabeto fenicio.La prima lettera corrispondente alla S (vedi ultimo link)richiama, come dice l'articolo,il Pilastro Djed:
http://translate.google.com/translate?langpair=auto|it&u=http://www.touregypt.net/featurestories/djedpillar.htm

http://translate.google.com/translate?langpair=auto|it&u=http://www.pyramidofman.com/Djed/

Il pilastro djed significa essere stabile,permanente,duraturo(preticamente, tradotto,vuol dire eterno, attributo di Dio).
La seconda lettera "A",aleph,è la protome con le caratteristiche già dette,con i vari attributi riferibili a Dio.
La terza lettera "R",richiama il simbolo egizio di Neter.
Il Neter egiziano non era un Dio ma la personificazione della funzione/attributo del DIO UNICO.
Nell'antico Egitto l'Uno, quindi Dio, era identificato con il termine di Neter o Atum (o Netjer, letteralmente "spirito divino", "Dio"), mentre gli dèi venivano indicati al plurale, con il termine Neteru (o Netjeru).
Quindi Neter=Dio.
La simbologia della bandierina del Neter,come per il Djed è predinastica.
Quindi SAR,richiama nelle sua essenza attributi propri di Dio,del Dio yhwh nuragico,e di quello ebraico.

Andrea Brundu

Andrea Brundu ha detto...

Dimenticavo,la stella SAR,(α Tauri)è l'occhio del Toro(S'Ocru de su boe-l'occhio del bue,la chiamano in Sardegna),ed essa è la stella più luminosa della costellazione del Toro.Aldebaran in antichità era una delle quattro "stelle reali"dei Persiani (3000 a.C.).

Andrea Brundu

gigi sanna ha detto...

O Zuà, ti risulta per caso nella tua variante linguistica un'espressione come quella postata dall'anonimo? (Il primo 'anonimo' che è intervenuto). E chiedo ancora, facendo appello a quanti seguono questo Blog: mi sapete dire se esistono racconti in sardo che trattano di questa 'Colovra manna'? Di questa 'colovra' simbolo degli antenati sardi?

gigi sanna ha detto...

Cara Aba,

tu sai quanto io sia stato attento in Sardoa Grammata (e non solo)alla questione dell'androginia della divinità. Per i nuragici l'aspetto maschio -femmina è fondamentale per esprimere la natura della divinità. Ho detto, credo con sufficiente chiarezza,che il secondo nome di 'El, ovvero quello di Yh è formato prima in protosinaitico e poi in protocananaico, da una lettera maschile, il fallo, e dal simbolo del sesso femminile, cioè la V rovesciata, Ora, stando ai documenti la divinità ha come appellativo fondamentale quello della 'luce' o NUR che è data non dal solo sole ma evidentemente anche dalla Luna. Se ci fai caso il determinativo ( sempre con raffigurazione femminile) è reso in Locci -Santus da una testa con un 'cerchietto' che simbolicamente deve essere accostato a quello più grande del sole che si trova più in alto. Quindi la 'luce' ( che è resa sia dal sole che dalla luna) è l'elemento del divino che si deve prendere in considerazione nella documentazione logografica e pittografica che noi abbiamo grazie ai documenti scritti nuragici. Il maschio però in Sardegna è il sole e la femmina ( palesemtente subordinata) è la luna. Ma questo per una nuragico, secondo me, vuol dire poco o niente, perchè è la divinità astratta e inconoscibile che conta, quella che può essere resa nella sua astrazione con i numeri meglio di ogni altro espediente. Del resto io sono anche dell'opinione che la voce 'Aba' non sia una parola 'maschile' come la intendiamo noi, ma che sia riferibile sia al padre che alla madre in quanto significa 'sede del toro', cioè 'sede della forza generante', che è sia del maschio che della femmina. Infatti bisogna badare sempre in semitico all'acrofonia che è quella che, almeno per certe parole, ci guida per capirne appieno il senso delle parole. Pertanto cara Aba e caro Andrea, voi fate bene a far presenti gli aspetti culturali religiosi delle religioni orientali ( che sono sinora quelli documentati dagli studiosi che citate), ma li dovete calare in quel contesto di religiosità dei nuragicici che pian piano stiamo cominciando a conoscere . Ho scritto (e lo ripeto) che la religione dei nuragici è, secondo me il frutto dell'incontro (ma forse anche dello scontro) di due religioni che riescon in maniera mirabile a sintetizzare gli aspetti mitico -rituali del culto lunare (bipennee) e solare attribuendo ad entrambi la forza del 'Toro della luce' (NURAC). Tanto è vero che i monumenti architettonici sardi denunciano ( anche questo lo dico ormai da dieci anni e più) sempre lo sforzo dell'architetto scriba nel rispettare l'androginia della divinità. Non solo per simboli ma anche con scrittura fonetica. So che questa è la parte delle mie risultanze della ricerca più difficile da capire e da accettare, ma non lo è se si comprende la propensione dei nuragici ( che è poi quella egiziana) di non fermarsi al 'Decus' e al 'Symbolum', ma di realizzare anche il valore fonetico. Ma di questo cercherò di parlare anche in questo Blog, ricorrendo in modo particolare alla scrittura di Glozel che con quella nuragica è notevolmente imparentata. L'androginia di Apollo (Lossia) del santuario di Pito è la stessa della divinità El-Yh venerata in Sardegna.

Aba Losi ha detto...

Caro Gigi
mentre viaggiavo in macchina da casa a qua ho capito-code docent!-, ho capito anche il significato del disco solare di Echnaton;che si é inventato un nuovo Sole, quando certo gli dei solari non mancavano in Egitto. Ho capito ma lo sapevo giá, solo che non lo sapevo. Il Sole certo, ma dentro c´é anche la Luna. Lo zero (la lettera 30) o il 200 o YHWH. le parole di Osea. Ho capito, avevo bisogno di capire sia a livello simbolico che a livello scrittorio che a livello del mio alfabeto. Che "la voce 'Aba' non sia una parola 'maschile' come la intendiamo noi" dovrei ben saperlo, non ti pare? sí il Lossia, il Lossia é la chiave per capire. Ma diavolo quanto ci turba ancora l´androginia! quell´idolo trans postato tempo fa da Areddu, io non potevo quasi guradarlo. E non mi considero una puritana.

Andrea Brundu ha detto...

@Sanna
La prima cosa che mi viene in mente è il serpente della leggenda di San Pietro del Golgo.
http://www.turismobaunei.com/it/054.htm
Qui trova qualche notizia.I termini colovra,e mossere sono relativi all'area del nuorese ma non le saprei dire a quale area specifica,(forse Baronia,a Siniscola si dice Colovra),infatti in certe parti si usa colovru.


Andrea Brundu

Andrea Brundu ha detto...

@Sanna
Voglio farle notare una cosa,poichè nel parlare simbolicamente ci può essere un fraintendimento.
Consideriamo una tomba dei giganti.
In essa,nella stele,la protome stilizzata della cornice è rovesciata.Il fatto della posizione protomica rovesciare, indica simbolicamente,che la potenza vitale del toro,al di là del portello non è più presente.
Cioè al di là del portello vi è la morte,o il corpo,che dir si voglia,privo dell'essenza vitale promanata dal toro.L'individuo è composto da anima e corpo.Una + e l'altra -.Se le due fossero di intensità pari,e forse quà Aba intenderà meglio,esse si annullerebbero,e non vi sarebbe che morte.+1 -1 da sempre 0.L'essenza vitale del toro deve sempre sbilanciare il calcolo in +,caso contrario morte.La tomba dei giganti,tagliata in due metà (avanti-dietro,destra-sinistra)da 2 rette che si intersecano in un punto,a formare angoli di 90°(croce),racchiude 2 metà speculari dx e sx,e altre 2 (antero posteriore)non speculari.
La figura della tomba è sia quella di una protome taurina,per chi la vede da fuori,ma è un utero con ovaie per chi la vede da dentro, cioè per chi è morto.Quindi al di quà del portello (il fuori)c'è il toro,con la sua forza vitale,al di là vi il corpo inanimato custodito dentro un utero,ma solo il corpo è morte.Quindi il toro-yhwh da la vita,senza essa vi è solo morte.
Quindi +1 -1 = 0=morte ;+2 -1=+1=vita.In pratica sbilanciato verso il toro,verso la vita.Equilibrio è staticità e morte.
Dio è Padre,non madre.

Andrea Brundu

zuannefrantziscu ha detto...

@ Brundu
Ma su scultone non era un serpente, era un drago. San Giorgio e il drago sono ricordati anche ad Urzullei.
Quanto a sa colovra, per quel che so è su colovu o su coloru

Pierluigi Montalbano ha detto...
Questo post è stato eliminato dall'autore.
Andrea Brundu ha detto...

@zuannefrantziscu
Teoricamente,"su scultone" corrisponderebbe al Basilisco (animale mitologico),a volte esso ha forma di drago,ed altre ha forma di serpente.
La sua arma più micidiale sembrerebbe fosse lo sguardo: fissare direttamente i gialli occhi del Basilisco condannava senza scampo alla morte.
Ancora oggi in alcune zone si usa dire,a persone che ti fissano con lo sguardo:"abbaitande,paret unu scultone".
Comunque quello del Golgo dovrebbe essere un serpente.
Possiamo leggere in Leggende e racconti Popolari della Sardegna di Dolores Turchi,a pag.291 il capitolo dal titolo "Il serpente di Urzulei e di Baunei". Nell'ambito di quel capitolo leggiamo i due paragrafi "San Pietro e il serpente",raccontata da anziani di Baunei e "La fossa del serpente" raccontata da anziani di Urzulei.In quest'ultimo si parla del San Giorgio da lei citato,che sembra più Mosè,in quanto fa scaturire acqua da una roccia al tocco di un bastone,e ordina ad un monte di aprirsi per poterlo attraversare.

Andrea Brundu

Anonimo ha detto...

a Baunei il mostro di Golgo era chiamato anche e soprattutto "Sa SERPENTA"

Andrea Brundu ha detto...

@zuannefrantziscu
nel libro della Turchi leggiamo,che esiste a Urzulei,una località detta
in italiano "La Fossa del Serpente".

@Sanna
In relazione a sa colovra-colovru,le rammento pure(anche se lo sa già),nora con la sua "Sa Punta 'e su Coloru",dove "coloru" sta per serpente.
E della zona sacrale più antica di Nora,ove è stato ritrovato il tempio di Eshmun-Esculapio.
http://www.nora.it/santuar.htm
Eshmun era associato alla fertilità e all'idea della rinascita.Il suo simbolo era un serpente arrotolato su un bastone.

Andrea Brundu

Anonimo ha detto...

per Prof. Sanna
sono l'anomino de "sa colovra manna"
Traduzione dal mio sardo:
qualcuno morderà la coda del grande serpente dei nostri avi.
Premetto che ho scritto d'impulso dopo aver letto "Serpentelli di tutti i nuraghi unitevi"; mi sono tornati in mente i rimproveri di mia nonna quando la seguivo all'orto(Gutthiddai)che distava almeno sette-otto km. dal paese(Oliena) e che sorgeva vicino ad una "vena" d'acqua. Nell'andare, io bambina, cercavo "sas colovreddas" (i serpenti mi hanno sempre affascinato)e le prendevo tranquillamente in mano. La nonna, forse per farmi avere timore o anche per insegnarmi a rispettare gli animali mi diceva: stai attenta che non esca "sa colovra manna a ti mossere sa manu)(il grande serpente a morderti la mano)

Anonimo ha detto...

Se non erro, a differenza de ''sa therpe'', ''sa colovra'' ha il suo habitat naturale nei luoghi umidi, nei pozzi o nelle pozze d'acqua in genere.

Bustianu

gigi sanna ha detto...

All'anonima numero 1.

Grazie per la risposta sull'espressione sarda de sa 'colovra manna'. Le chiedo però: il significato completo è forse il seguente? Qualcuno morderà la coda del Grande Serpente degli avi nostri e questo ferito si adirerà uccidendolo. Insomma non toccate, non offendete il Grande Serpente 'antico'(dei nostri avi). L'ANTICO SERPENTE DELLA RELIGIONE ANTICHISSIMA DEI SARDI. Interpreto correttamente la sua espressione o sbaglio?

Anonimo ha detto...

No, sbaglia

Anonimo ha detto...

Egregio Sanna

compulsando il CIL on line, con la detta chiave SNP, una eventuale provenienza latina dell'iscrizione navicellare, potrebbe concretizzarsi sulle seguenti abbrevizaioni:
--------------
s(ei) n(on) p(arret)

s(ei) n(on) p(arret)

n(efas) p(iaculum)

Archelaus Cae[s(aris) n(ostri) p(ius)
---------------
aldo

Anonimo ha detto...

Per la scrivente di guthiddai:

avrebbe per caso l'inrizzo e-mail da darmi della sua conterranea Dolores Turchi?

grazie

aldo

Anonimo ha detto...

Ma il prof. Sanna non disse che non avrebbe più risposto agli anonimi? Forse doveva dire che non avrebbe più risposto agli anonimi ostili...

piero ha detto...

X aba
leggendo il suo post dice:
Ho capito ma lo sapevo giá, solo che non lo sapevo.
forse voleva dire che lo immaginava ma non lo sapeva

scherzo comunque,saluti

Aba Losi ha detto...

@piero
no, no volevo proprio dire come ho detto. A volte mi capita di non ascoltare la mia, di luci interne, e allora mi sbaglio.

gigi sanna ha detto...

No, come vede, quell'anonimo mi era ostile. E come vede ancora ho risposto anche a lei, anonimo vigliacco... benevolo. Purtroppo. Homo sum! Lei proprio no. Comunque ...cin cin. Vedo che è in ottima salute e tiene il passo con la gobba perenne dietro il muretto.

Anonimo ha detto...

gentile anonima de sa colovra manna,
forse la sua nonna piuttosto che riferirsi ad una leggenda le stava dicendo di non giocare coi serpenti.

Anonimo ha detto...

Sono anonimo si! Però non ho insultato nessuno! Vigliacco sarà lei Sanna! Io avrò la gobba, lei invece si che è un uomo, però con qualche problema di vista : scambiare dei buchi per lettere...

gigi sanna ha detto...

Gli anonimi li ho chiamati sempre così. Non è la prioma volta. Tutta invidia ed impotenza caro il mio gobbetto anonimo provocatore del muretto. Proprio per la mia ottima vista. Buchi? Sì, anche quelli che vi hanno prodotto questi serpentelli nuragici. Mi saluti tanto il Sextus Nipius che ci voleva fregare la barchetta! Un bel 'salve' romano. E un saluto anche agli amici del club delle matrici dei punti e virgola longobardi.Anzi turco -mongolici.

Anonimo ha detto...

@Sanna
ancora per molto deve durare il dialogo platonico dell'inesistente colovra manna?
l'hanno capito anche le pietre dei nuraghi che il primo post anonimo è suo
un'anonimissimo

Anonimo ha detto...

ma un lavoro non ce l'avete?

Pierluigi Montalbano ha detto...

Come avevo accennato qualche giorno fa, fra le navicelle bronzee ho trovato questa che vi posto (n° 298 del Lilliu, 1966) per avere un vostro parere sull'animale raffigurato sull'albero che, a mio parere, non è certo un volatile. Somiglia più ad un serpente. Aggiungo una mia foto per arricchire la prospettiva.

http://img84.imageshack.us/img84/4253/naveserpente.png

http://img710.imageshack.us/img710/9539/naveserpente2.png

el-pis ha detto...

per prof. Sanna
sono l'anonimo n. 1
non sono io che ho risposto "no, sbaglia"
a hie l'ad'iscrittu naro:
t'agradi meda ghetare sa preda e cubare sa manu - dae hontu non ti torred'in palas

Pierluigi Montalbano ha detto...

All'anonimo delle 00.39

Generalmente non scendo a questi livelli, ma vorrei segnalarLe parte del nostro lavoro (in particolare del mio).

http://img43.imageshack.us/img43/6113/articolomadridbarcellon.png

Anonimo ha detto...

@Pierluigi Montalbano

Complimenti per la tua pubblicazione: "shrdn: i signori del mare e del metallo".
Lo aggiungo ai miei proggetti di lettura.

Marco Pinna

Anonimo ha detto...

@ all'anonimo n°1
se un serpentello può diventare un’anaconda
È legitimo sperare che un “buco” diventi scrittura

auguri Prof. Sanna

Nessun commento: