VENERDÌ 17 APRILE 2009
Caro Sanna, son solo fregi ornamentali
di Massimo Pittau
Caro Gigi Sanna,
L’immagine della tavoletta di Tzricottu che tu hai pubblicato di nuovo è così chiara, che ormai senza alcuna ombra di dubbio mi sono convinto che essa contiene solamente fregi ornamentali, mentre non contiene alcun segno di scrittura. Tanto è vero che nessuno di quei segni ornamentali corrisponde ad alcuna lettera degli alfabeti medio-orientali che tu di volta in volta sei solito mettere avanti. D’altronde sull’argomento tu hai fatto una grande virata: prima avevi presentato i segni della tavoletta come quelli dell’alfabeto tutto ed esclusivamente “nuragico”, poi hai finito col connetterli con alcuni, anzi troppi, alfabeti medio-orientali.
Circa la questione della simmetria bilaterale di quella che tu interpreti essere un’iscrizione, c’è da considerare e precisare che in nessuna scrittura si ha mai la retroformazione contigua di una sequenza spaziale di grafemi o lettere, dato che in nessuna lingua si ha mai una analoga retroformazione contigua di una sequenza temporale di fonemi o suoni vocali.
La ripetizione e il raggruppamento della lettera M in due piramidi di nove e di sette lettere, che tu hai presentato nella tua lettera, non è affatto un discorso epigrafico e tanto meno linguistico, mentre non è altro – come tu stesso l’hai chiamato – che un lusus scrittorio, un gioco che assomiglia molto ai castelli fatti con le carte da gioco. E infatti la lettera M può essere l’abbreviazione di Massimo e di Maria, ma anche di mare, monte, movimento, morte, Montalbano, Malaga, Montevideo, Mississipi e di altre migliaia e migliaia di vocaboli di molte lingue, senza che si possa capire a quale di questi vocaboli la lettera M esattamente si riferisca.
Però nella tua lettera hai tralasciato di rispondere alla mia obiezione fondamentale, quella relativa al punto debolissimo delle tue argomentazioni: perché nei tuoi studi e nelle tue pubblicazioni hai ignorato completamente ciò che sulla lingua nuragica ha scritto la glottologia o linguistica storica negli ultimi 8O anni? Snobbare ciò che ha scritto Massimo Pittau nel suo libro, di 232 pagine, «La Lingua Sardiana o dei Protosardi» (Cagliari 2001, Libreria Koinè Sassari), pazienza (mi ci sono adattato senza fiatare); ma snobbare una dozzina di linguisti titolari di cattedre universitarie che si sono interessati della lingua nuragica o sardiana, non ti sembra un atto di presunzione, che poi ha avuto ed ha le sue ovvie conseguenze?
Nonostante tutto, sempre con cordialità
2 COMMENTI:
Caro Gigi,
sempre solidale con te! In queste ore sono impegnato con il tema scottante dello "scippo del G8" e del Sardo-mutismo (o dei sardisti muti se preferisci!)che nulla a riguardo, pubblicamente proferisce. Todos caballeros e todos allineados a el caballero! Ma non divaghiamo...
Ti dicevo solidale con le tue ricerche e con le tue scoperte. Presto, appena la soprintendenza mi autorizza (esistono tra di loro anche persone per bene ed oneste) renderò nota una interessante scoperta che taglierà la testa al "toro". A te tornerà assolutamente utile ed anzi rafforzerà le tue ricerche. Penso tuttavia che aprirà una importante breccia anche tra i tanti archeo-scettici che abbondano in Sardegna ( e non solo!). Ci vuole ancora un po di pazienza, ma la burocrazia in questi casi, sai è lunga!
Saludi e trigu a tottus
Carlo Carta
Ti ringrazio per la solidarietà e soprattutto per l'annuncio che riguarderà, presumo, la scrittura arcaica della Sardegna. Quanto allo scandalo del G8 (che ti dirò a me non interessa tanto per l'avvenimento in sè quanto per il consueto 'modus scippandi' italico)io non so più con chi prendermela e posso solo gridare: forza rissose tribù sardiste dalle penne variopinte, forza tori davvero seduti e stravaccati! Credimi, non posso fare altro. E provo invidia per la tua salda posizione politica, per la tua bussola. Qui, caro Carlo,senza neppure un refolino di protesta seria, ci scippano davvero tutto; non solo gli eventi, le coste, le terre refrattarie del bufalo di Torino o l'oro, ma persino Gramsci,che è mondiale ma sardo, sembrerebbe, solo per incidente di nascita. Parte del suo pensiero, il noto 'sardismo' gramsciano dov'è? O sono io che sono tremendamente fegatoso, distratto e leggo ed interpreto male il nuovo Gramsci presentato in versione anastatica? E forse non ce lo scippano due volte presentando un 'classico', esempio sublime di chiarezza argomentativa, in un quotidiano davvero popolare, con un linguaggio tecnico davvero agli antipodi di quella chiarezza? Il 'popolo', quello davvero popolo che vorrebbe 'finalmente' capire, che ci capisce? Ma mi chiedo: il Gramsci anastatico davvero davvero è, nella sostanza, andato al popolo? Quei libretti cartonati, solidi, molto carini e tipograficamente accattivanti sono per gli scaffali della vanità 'borghese'(come si diceva una volta) che indifferente tutto fagocita o per le teste dei tanti Sardi che comprano i giornali? Che avrebbe detto di tutto ciò lo stesso Gramsci con la sua tremenda severità? Io ritengo che, tirando un pochino le orecchie allo stesso Istituto che permanentemente lo valorizza (e in genere molto bene direi) avrebbe scritto un saggio dal titolo 'Perchè la letteratura gramsciana ancora non è nazional -popolare in Sardegna'. Tanto è vero che gli indipendentisti dell'Irs non l'anno inserito, a torto, tra i 'loro' beniamini o 'Grandi'. Per 'nazione' io intendo la Sardegna, ovviamente. Questo ti scrivo perchè so che tu sei un uomo libero e ti interessa la sostanza delle cose e molto meno la forma. soprattutto se questa ha a che fare con il nostro sardo di Ales e di Ghilarza. Ma te lo scrivo anche per ringraziarti ancora e per dirti che il tuo 'divagare', anche se breve, è sempre stimolante perchè parte dal cuore.